Cultura

Nicola Pignataro al Mad

La Redazione
Il noto attore barese prensenterà il suo nuovo libro "Ce nge n'ama scì sciamanìnne"
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Un viaggio nel tempo, lungo tre millenni, alla ricerca delle radici della baresità, delle origini della lingua parlata, “nostra madre lingua”, come la chiama l’autore.

Nicola Pignataro, noto attore barese, presenterà il suo libro Ce nge n’ama scì sciamanìnne (Radici Future Produzioni Editore), al Mad Club di Bari (via XXIV Maggio 2), domani, mercoledì 29 marzo, alle 20.30.

Apprezzatissimo interprete, Pignataro accompagna con delicatezza e portando i lettori mano nella mano, in un racconto, dalla preistoria ai giorni nostri, semplice e rigoroso al tempo stesso, dichiarando il suo amore per il dialetto. Una forma antica di comunicazione, una vera e propria lingua.

Questa riuscitissima opera unisce sapientemente la storia di Bari e la grammatica utile per comprendere il barese, e lo fa attraverso le storie di molti personaggi inventati, carichi di umanità, semplicità, intelligenza, furbizie ed arroganza; caratteri tipici ieri, come oggi.

Come si chiamano questi personaggi? Ovviamente, Colino e Marietta. In onore delle due figure del cattolicesimo più amate a Bari, la Madonna dell’Odegitria e San Nicola.

L'autore
Nicola Pignataro nasce il 24 aprile di un anno che conosce solo lui. Appassionato di teatro e spettacolo, comincia in tenera età l’avventura teatrale in una compagnia di avanspettacolo. Questa occasione gli procura come salario solo qualche panino con la mortadella, ma anche i primi insegnamenti in un settore affascinante, ma molto difficile. La svolta da dilettante a professionista gli viene offerta nel 1976, quando con la commedia Nu matte fesciute da Vescegghie debutta al teatro Purgatorio di Bari, divenuto in seguito il tempio della cultura e del dialetto barese.

Grazie alla sua innata passione per la lingua della sua città natale diventa, in poco tempo, l’idolo di tutta la provincia. Attore, regista, direttore artistico, commediografo e scrittore, quasi senza volerlo, diventa il simbolo della città. In seguito sarà “ambasciatore” della baresità in quasi tutto il mondo: Germania, Belgio, Lussemburgo, Svizzera; e ancora, dal 1984 Stati Uniti, Canada, Venezuela, Argentina, Brasile, Australia.

Grande esperto, divulgatore e cultore del dialetto, nel 2007 scrive il romanzo Guardami Rita, che gli procura il primo successo editoriale, sia di pubblico che di critica. Granitico nelle sue convinzioni e travolto dalle sue passioni, non ha mai smesso di amare il vernacolo, la focaccia e la squadra della Bari.

martedì 28 Marzo 2017

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