Con le richieste di costituzione di parte civile dei Comuni di Bari e Terlizzi e dell’associazione Antiracket, è cominciato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro il processo con rito abbreviato nei confronti di 90 presunti affiliati ai clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari, accusati a vario titolo di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.
Il processo è stato chiamato ‘Pandora’ dagli inquirenti della Dda di
Bari, dal nome del mitologico vaso greco nel quale sarebbero racchiusi
tutti i mali, in questo caso imputati alla mafia barese degli ultimi 15
anni. Tra gli indagati che hanno scelto il rito abbreviato ci sono i
boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede e Domenico Conte. La prossima
udienza, nell’aula bunker di Trani, è il 22 maggio.
Altre dieci persone sono a processo per gli stessi reati con il rito
ordinario in Tribunale a Bari. Le indagini dei Carabinieri del Ros hanno
documentato a carico dei 100 imputati un decennio di affari illeciti e
le ramificazioni dei due clan, federati tra loro nell’intera regione, da
Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano,
Triggiano e il Nord Barese, accertando anche collegamenti con le altre
organizzazioni criminali pugliesi, oltre a rapporti commerciali (per
l’approvvigionamento della droga) con ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e
Camorra.