Cronaca

Estorsioni ai commercianti di Carrassi: pene ridotte ma condanne confermate al clan Diomede

La Redazione
Avevano imposto il pizzo ai commercianti. In aula Decaro ringrazia quanti hanno avuto il coraggio di denunciare
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La Corte d’appello di Bari ha chiuso il processo a sei presunti affiliati al clan Diomede, che avevano imposto il pizzo ai commercianti del quartiere Carrassi.

Le pene sono state ridotte ma le condanne sono state tutte confermate.

Stando alla ricostruzione della Dda di Bari i sei affiliati ai Diomede avrebbero imposto ai commercianti varie forniture e avrebbero fatto la spesa per anni senza pagare in pescheria, dall’ottico e da una decina di diversi negozi.

L’impianto accusatorio ha retto anche in secondo grado. Le condanne sono state così riformate: 10 anni e 8.200 euro di multa a Franco Diomede (a fronte dei 14 inflitti in primo grado); 5 anni e 4 mesi e 5mila euro a Giovanni Sedicina (6 anni e 4 mesi); 3 anni e 10 mesi e 1.200 euro a Marco Novelli (4 anni e 8 mesi); 3 anni e 1.067 euro a Cosimo Zaccaro (4 anni e mezzo); 2 anni e 9 mesi e 600 euro a Domenico Siciliani (3 anni); 2 anni e 6 mesi e 1.600 euro a Francesco Ungredda (2 anni e 8 mesi).

Gli imputati erano già stati condannati al risarcimento danni nei confronti delle costituite parti civili: il commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, il Comune di Bari, la Fai (Federazione delle associazioni antiracket Italiane) e sette commercianti vittime delle estorsioni, ai quali dovranno pagare anche le spese legali.

A coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare è andato il ringraziamento del sindaco Antonio Decaro, presente nell’aula della Corte d’appello in rappresentanza del Comune.

giovedì 13 Dicembre 2018

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