Cinque persone sono state arrestate oggi dai Carabinieri del Comando provinciale di Bari. Ritenute contigue al clan Strisciuglio, dovranno rispondere di usura ed estorsione, in concorso.
Le indagini, condotte dai Carabinieri di Bari Santo Spirito e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state avviate per accertare l’inspiegabile (a fronte degli ingenti introiti) situazione deficitaria in cui stavano versando i gestori di un noto esercizio commerciale Santo Spirito, ormai alle soglie del fallimento.
Nonostante la reticenza delle vittime, sottoposte dagli indagati a ripetute minacce di atti ritorsivi nei loro confronti e dei loro cari, i militari sono riusciti a documentare il debito contratto dai commercianti nei confronti degli arrestati. Questi ultimi, grazie all’intermediazione iniziale di Onofrio Caldarulo, 45enne con precedenti, avrebbero sottratto agli esercenti la somma complessiva di oltre mezzo milione di euro.
Per gli inquirenti, grazie alla mediazione di Caldarulo, sarebbero stati proposti piccoli prestiti, di volta in volta elargiti dagli altri soggetti Vito Pascale, 57 anni, Giovanni Valentino, 49, Maurizio Maino, 45, e Andrea Maisto, 43, attraverso i quali si sarebbe innescato un meccanismo di recupero complessivo di credito, arrivato talvolta anche a superare il 600% di tasso (su base annua), basato sulla restituzione del capitale entro il mese, pena l’accumulo del residuo e il suo raddoppio.
Con gli arresti di oggi, le vittime, ormai avvinte nella morsa dell’usura sin dal 2012 e sprovviste delle risorse economiche necessarie sin anche a pagare le piccole spese familiari, sono tornate libere di poter raccogliere i frutti del proprio lavoro, non dovendo patire più per la propria incolumità.
Per gli arrestati si sono spalancate le porte del carcere di Bari.