Dal 12 al 17 febbraio, la Direzione centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere, del Ministero dell’Interno, ha programmato straordinari servizi di controllo per il contrasto dell’immigrazione illegale e al falso documentale. La cosiddetta Operazione Talassa si è svolta nei principali scali marittimi del territorio nazionale (Ancona, Bari, Brindisi, Cagliari, Civitavecchia, Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Salerno, Trieste, Venezia).
Nel porto del capoluogo pugliese, le operazioni si sono svolte il 12 e il 15 febbraio, dirette dal primo dirigente della Polizia di Stato, Giovanni Casavola, coordinatore del dispositivo di sicurezza portuale, in stretta sinergia con la Questura, la Guardia di finanza, la Capitaneria di porto, l’Agenzia delle Dogane e la Polizia stradale, l’Autorità portuale e Frontex, l’Agenzia europea delle guardie di frontiera e costiere.
Hanno partecipato anche agenti della Polizia di frontiera Puglia-Abruzzo-Molise, provenienti anche dagli uffici di Taranto e Pescara.
Nel corso dei controlli sono stati scoperti tre stranieri, due pachistani e un iracheno, nascosti sotto due tir provenienti dalla Grecia e respinti 11 albanesi.
Sono state controllati oltre 2.200 persone, cinque pescherecci, tre imbarcazioni da diporto, 74 mezzi pesanti.
Un albanese è stato denunciato e un pachistano è stato arrestato. Sono stati stati sequestrati due passaporti, volatili, prodotti alimentati e hashish. Quattro le notifiche di provvedimenti giudiziari.