Cronaca

Escort, difesa Berlusconi: «Non pagò Tarantini»

La Redazione
Il legali dell'ex premier chiedono il proscioglimento
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«Abbiamo sostenuto la impossibilità di rinviare a giudizio Silvio Berlusconi per la insussistenza del fatto o comunque perché il fatto non costituisce reato. Manca completamente la prova della induzione».

È quanto dichiarato all’Ansa dall’avvocato Francesco Paolo Sisto, difensore di Silvio Berlusconi insieme al collega Niccolò Ghedini, nell’udienza preliminare in cui l’ex premier e il faccendiere ed ex direttore de L’Avanti, Valter Lavitola, rispondono di induzione a mentire.

Per l’accusa, Berlusconi, tramite Lavitola, avrebbe pagato Tarantini, fornendogli avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro in denaro, perché mentisse ai pm baresi che indagavano sulle escort portate nelle residenze estive dell’ex premier fra il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccanica.

La Procura di Bari ha chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio. I difensori hanno anche chiesto che il processo venga trasferito per competenza a Napoli, oppure al Tribunale dei Ministri (perché Berlusconi all’epoca era presidente del Consiglio).

lunedì 20 Novembre 2017

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