Cronaca

«Paga o ti mando in pasto ai lupi». Usura e assenteismo, 7 arresti

La Redazione
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«Paga o ti mando in pasto ai lupi». Usura e assenteismo
Quattro persone in carcere, tre ai domiciliari. Sedici misure di sospensione. Due arrestati erano in servizio all'Asl e al Policlinico
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Dovranno rispondere, a vario titolo, di usura aggravata dallo stato di bisogno delle vittime, estorsione, falsità ideologica e truffa aggravata.

Questa mattina i Carabinieri del Comando provinciale di Bari hanno eseguito, a Modugno e Santeramo in Colle, 23 misure cautelari personali, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Roberto Oliveri del Castillo,
su richiesta del sostituto procuratore Isabella Ginefra.

Sette gli arresti, quattro in carcere e tre ai domiciliari, e sedici misure interdittive di sospensione dall’esercizio pubblico ufficio o
servizio (di cui due a carico di arrestati). Due persone finite in carcere, erano dipendenti di Sanitaservice, società della Asl Bari in servizio anche al Policlinico.

L’indagine è stata avviata dai carabinieri della compagnia di Bari Centro nel dicembre 2014 e si è conclusa nel settembre 2016. Gli inquirenti contestano l’esistenza di una rete criminale dedita al sistematico esercizio illegale dell’attività creditizia, ai danni di numerosi baresi, versanti in condizioni di bisogno economico, tra i quali figurano alcuni artigiani e commercianti.

I sette arrestati avrebbero prestato alle vittime somme di denaro, per la restituzione delle quali avrebbero applicato tassi d’interesse notevolmente superiori a quello fissato dalla Banca d’Italia. In alcuni episodi, avrebbero preteso la liquidazione del credito con la minaccia di gravi ritorsioni.

Presunti usurai e vittime avrebbero utilizzato un vero e proprio linguaggio convenzionale per eludere eventuali intercettazioni degli inquirenti, Termini criptici, il più delle volte privi di significato logico se intesi in senso letterale. Gli importi “tre per otto” avrebbero indicato la rata mensile e la durata prevista per l’estinzione, in questo caso specifico il mese; la “stipula” del prestito sarebbe stata indicata con i termini “servizio, pratica o prenotazione”; per la somma di denaro da consegnare in prestito, gli indagati avrebbero utilizzato termini quali “documenti, fotocopie”. «Se no, ti mando in pasto ai lupi» una delle minacce intercettate dai carabinieri.

Durante l’inchiesta, sono stati posti sotto sequestro penale ingenti somme di denaro e documenti. Sui fogli manoscritti sequestrati erano riportati nomi, cifre e mesi: per gli investigatori indicherebbero, appunto, i nomi delle vittime, l’importo della rata e i mesi in cui è stata pagata la somma di denaro o il lasso di tempo che mancava all’estinzione del prestito.

Le intercettazioni telefoniche avrebbero svelato anche numerosi episodi di assenteismo: coinvolti anche dipendenti del Policlinico. I due dipendenti della Sanitaservice finiti in carcere, in numerose circostanze, non si sarebbero presentati sul luogo di lavoro e, durante l’orario di servizio, spesso avrebbero incontrato le proprie vittime, riscosso le mensilità dei prestiti o stipulato nuovi accordi usurari. La loro presenza in servizio sarebbe stata garantita da altri colleghi compiacenti, che si sarebbero sostituiti sul posto di lavoro, timbrando il cartellino.

Altri impiegati, stando alle stesse indagini, in pieno orario lavorativo si sarebbero recati in località di villeggiatura, a pesca o a svolgere mansioni di natura personale.

giovedì 12 Ottobre 2017

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