Cronaca

«Omicidio Luisi, fu scontro Mercante-Strisciuglio»

La Redazione
I baresi Vito Valentino e Alessandro Ruta ritenuti dalla Dda i mandanti dell'agguato del 2015, in cui perse la vita Antonio Luisi. Un anno dopo, fu ucciso il padre Luigi
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Dovranno rispondere di omicidio premeditato, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, in concorso (reati aggravati dal metodo mafioso) il 32enne Vito Valentino, detto Vituccio, e il 30enne Alessandro Ruta, detto U’Russ.

Entrambi baresi, con precedenti e ritenuti dagli inquirenti membri del clan Strisciuglio, egemone nel quartiere Libertà. Sono stati raggiunti stamattina dal provvedimento di custodia cautelare nelle carceri di Voghera (Pavia) e Terni, dove sono ristretti per altra causa.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ed eseguita dalla Polizia, nell'ambito dell'inchiesta per l’omicidio di Antonio Luisi e il tentato omicidio del padre Luigi.

L'agguato
I fatti contestati risalgono alla serata del 30 aprile 2015. Un uomo, con indosso un casco integrale, aveva fatto irruzione all’interno del circolo privato Club dell’Amicizia in via Calefati, gestito dallo stesso Luigi Luisi, e nonostante la presenza di numerose persone aveva esploso numerosi colpi d’arma da fuoco nei confronti delle vittime.

Per la Polizia, Luigi Luisi sarebbe stato il vero obiettivo dei killer.

L'inchiesta
Stando alle indagini condotte dalla Squadra Mobile, il grave fatto di sangue sarebbe da ricondurre al contrasto per la gestione e il controllo dello spaccio di stupefacenti nel quartiere Libertà, tra il gruppo criminale Mercante, a cui era ritenuto affiliato Luigi Luisi, e il clan Strisciuglio, cui sono ritenuti affiliati i due arrestati.

Le investigazioni sono state supportate da articolate attività tecniche e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

Per gli inquirenti Valentino e Ruta sarebbero i mandanti dell'agguato, cui seguì, il 31 ottobre dello scorso anno, un nuovo agguato nei confronti di Luigi Luisi, deceduto il successivo 14 novembre per le gravi ferite riportate.

Per quest’ultima uccisione, il 16 febbraio scorso, gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito decreto di fermo di indiziato nei confronti di Domenico e Gaetano Remini, Donato e Maurizio Sardella e Cristian Cucmazzo. Per loro le accuse di omicidio premeditato, tentato omicidio e porto abusivo di armi da fuoco, aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini proseguono
L'inchiesta è ancora in corso, con l'obiettivo di disarticolare il sodalizio criminale di appartenenza degli arrestati e individuare gli esecutori materiali dell’agguato del 2015.

mercoledì 29 Marzo 2017

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