Un cittadino italiano di 40 anni è stato sottoposto alla sorveglianza speciale per motivi di terrorismo, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
Il provvedimento è stato notificato martedì, a Bari, dalla Polizia di Stato, su disposizione in via di urgenza dal presidente del Tribunale Misure di prevenzione di Bari. Accolta, dunque, la richiesta della Procura della Repubblica, che ha ritenuto sussistenti i presupposti per la configurabilità della pericolosità sociale dell’uomo.
Le indagini, condotte dalla Digos di Bari, hanno preso avvio nel giugno 2016 dopo un'attenta attività di monitoraggio di internet, attuata nell’ambito di una più ampia azione di prevenzione dei fenomeni connessi alle nuove forme di terrorismo islamico che si manifestano sul web.
In esito ad approfondimenti investigativi è emerso il collegamento dell’uomo con internauti dediti a propaganda jihadista anche attraverso alcune sue esternazioni sui social network, per gli inquirenti sintomatiche di un’adesione a forme di islamismo estremista e a pratiche oltranziste della sharia, in particolare nei confronti delle donne.
Tra gli elementi acquisiti, anche la minaccia di fare ricorso al martirio, diffusa via web come risposta a coloro che non avevano condiviso la sua scelta di aderire al radicalismo islamico.
L’udienza per la discussione in Camera di Consiglio del provvedimento è stata fissata per il prossimo 3 aprile 2017; la Digos, intanto, ha proceduto al ritiro dei documenti validi per l’espatrio e alla sospensione in via amministrativa della patente di guida dell’uomo, che fino ad oggi ha svolto la professione di autotrasportatore per un'azienda della provincia di Bari.
I poliziotti hanno anche sottoposto il barese a perquisizione personale e domiciliare, su delega dall’autorità giudiziaria, rinvenedo e sequestrando numeroso materiale di interesse investigativo.
Sulla stessa scia, il Tribunale per i Minorenni di Bari ha disposto l’affidamento ai servizi sociali del comune di residenza dei figli minori dell’uomo, affinchè siano collocati, assieme alla madre ove questa intenda seguirli, in una struttura adeguata. Il provvedimento – spiega la Questura di Bari – segue le dichiarazioni rese dall’uomo durante una nota trasmissione televisiva nazionale, andata in onda nella tarda serata del 9 marzo, nel corso della quale il 40enne ha dichiarato pubblicamente che sottoporrà le proprie figlie alla infibulazione, favorendo anche il loro precoce matrimonio, nel rispetto della sharia ed, inoltre, di non esitare ad adottare in famiglia “metodi correttivi” anche violenti nei confronti della convivente, ritenuta un essere inferiore all’uomo e bisognosa di un “tutore”.
Sotto un diverso profilo, di recente la Corte d’Appello di Bari ha accolto il ricorso della Procura generale di Bari e ha disposto la sorveglianza speciale per una durata di 3 anni nei confronti del cittadino italiano di origine albanese per il quale nelle scorse settimane era stato previsto l’innovativo percorso della “de-radicalizzazione”.