Cronaca

Ucciso dopo un diverbio, tre fermi per il caso Blasi

La Redazione
Il 33enne barese fu colpito lo scorso 17 settembre a Stanic. Il delitto maturato negli ambienti della mala barese
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Nel fine settimana dalla Polizia ha eseguito un fermo d’indiziato di delitto nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Antonio Blasi.

Sono stati fermati Giuseppe Ladisa, 40 anni, già agli arresti domiciliari, Nicola Ficarelli, 28 anni, sorvegliato speciale e Alessio De Marco, 20 anni, ad oggi sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Tutti hanno precedenti.

Il 33enne barese era rimasto ucciso in una sparatoria lo scorso 17 settembre, in via Bruno Buozzi, nel quartiere Stanic di Bari. L'uomo si era recato nel quartiere periferico a bordo del proprio motore in compagnia di un amico e, attorno alle 18.30, fu raggiunto da tre colpi esplosi da un revolver calibro 38 nei pressi dell’abitazione della sua ex convivente.

Stando alle indagini, il fatto di sangue sarebbe maturato nel contesto di rapporti tra familiari e conoscenti ritenuti vicini alla criminalità organizzata barese. Una circostanza, sottolineano gli inquirenti, che, di fatto, ha alzato un muro di omertà e ha notevolmente ostacolato le investigazioni.

L’omicidio sarebbe stato ordinato da Ladisa – ritenuto affiliato al clan Strisciuglio e attivo nel quartiere Stanic nella commercializzazione di sostanze stupefacenti. Il 40enne, poche ore prima, sarebbe stato offeso in pubblico dalla vittima per essersi intromesso in un diverbio tra quest’ultimo e l’ex convivente. Ficarelli, anch’egli ritenuto affiliato al sodalizio mafioso, è accusato di aver materialmente commesso il delitto. De Marco è accusato di aver collaborato fornendo, su disposizione di Ladisa, il revolver nella disponibilità di quest’ultimo.

lunedì 3 Ottobre 2016

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