Cronaca

Grazie, Fortunata

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Nessuna retorica, nessuna parola di circostanza. Solo un ricordo che ci è rimasto nel cuore
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Nessuna retorica, nessuna parola di circostanza. Solo un ricordo che ci è rimasto nel cuore.

Perchè un pezzetto del suo cammino Fortunata Dell'Orzo l'ha percorso dirigendo BariLive con passione e orgoglio. L'aveva forgiato a sua immagine e somiglianza. Tempi belli. Tempi vivi. Senza sconti. A volte sopra le righe. Ma sempre con grande umanità.

Poi, in un'afosa mattina d'estate qualcosa, spezzò la vita fatta di telefonate e appunti. Tre persone fecero irruzione nella redazione centrale del LiveNetwork, a Corato. Non avevano gradito un articolo. Così picchiarono colleghi, distrussero computer e scrivanie, risucchiarono serenità.

Un colpo al cuore, alla testa, alle gambe. Era il 16 luglio 2008.

Non passarono che poche ore. Piovvero attestati di solidarietà da ogni dove. Il Prefetto, l'ordine dei giornalisti, tantissimi colleghi. 

Ed eravamo ancora storditi e feriti quando su BariLive comparvero parole che non erano parole, ma mani tese. Le scrisse Fortunata Dell'Orzo.

Anche grazie a quelle righe siamo riusciti a ripartire.

Eccole. Grazie, Fortunata.

E adesso…bastonateci tutti!

di FORTUNATA DELL'ORZO

E' la stampa, bellezza. E' il mestiere del raccontare e del dire. Nessuno di noi vuol fare l'eroe. Vi assicuro che abbiamo paura, ma non ci fermiamo. Scrivo queste parole e sono indignata, preoccupata, spaventata. Penso a Mario Lamanuzzi e alla sua prognosi riservata. Penso alla redazione centrale del Livenetwork, in piena Corato, devastata da questa squadraccia di barbari scatenati.

E penso anche che li hanno arrestati e che saranno processati. E penso che non abbiamo esitato a denunciarli, a farci testimoni di noi stessi e del nostro semplice e terribile dovere. Che è quello di raccontare. 

Noi sappiamo, abbiamo messo in conto quando abbiamo scelto di fare questo mestiere, che possa succedere. Perchè questo mestiere si sceglie e si fa con passione, competenza, amore e testardaggine. Inutile pensare di fare i giornalisti come ripiego, per vanità, per egotismo, per fare colpo su qualcuno. 

Sappiamo che può dare fastidio, che può accadere di "pestare i calli" a chi si ritiene tanto forte da poterti tappare la bocca con le botte e le minacce. Ma questo non può, non deve fermarci. Noi possiamo solo rispondere facendo sapere a tutti che siamo qui e che continueremo a lavorare.

Possiamo solo dire che la paura non ci farà abbassare la testa o tacere. E che mai come in questo momento crediamo che la Libertà ci rende liberi. Siamo qui….bastonateci tutti adesso, ma ci troverete sempre ai nostri posti, nelle nostre città, a raccontare quella che in onestà intellettuale noi riteniamo sia la verità.

giovedì 1 Settembre 2016

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magda Saracino
magda Saracino
7 anni fa

Mi dispiace immensamente che te ne sei andata cara Fortunata, ti h conosciuto all’Università quando eravamo piene di speranze e pensavamo di cambiar il mondo, poi abbiamo condiviso l’avventura delle radio libere. Poi ci siamo perse d vista, ma sapevo che eri brava e conoscevi il mestiere di giornalista! Eri la nostra ultima portabandiera! Addio!