Cronaca

«Nel caos c’è una sola certezza: in Puglia la scuola continua ad essere un ‘servizio a domanda’»

La Redazione
Il comunicato unitario delle organizzazioni sindacali
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«La misura è colma».

A dirlo sono i sindacati che, in maniera unitaria, intervengono con una nota sulla questione della scuola, tra ordinanza regionale e dpcm.

«Anche questa volta – scrivono i rappresentanti dei lavoratori Menga (Cgil), Calienno (Cisl), De Bernardo (Snals), Capacchione (Fgu) e Spinelli (Anief) – unordinanza della Regione Puglia interviene a modificare, in senso restrittivo, il D.P.C.M. del 14 gennaio 2021.

Al riguardo rileviamo le seguenti criticità: notiamo con preoccupazione che in questa ordinanza è totalmente scomparso il riferimento al piano sanitario per la riapertura in sicurezza delle scuole nella Regione Puglia in cui, finalmente, si prevedeva, come da noi fortemente caldeggiate al fine di una ripresa della didattica in presenza, l’istituzione di un operatore sanitario in ogni scuola, lo screening periodico del personale scolastico e lavvio della campagna di vaccinazione per il personale scolastico in via prioritaria nella fase 2 del Piano Strategico Nazionale”; nel I ciclo, dopo appena una settimana, si ritorna di nuovo alla didattica in presenza con facoltà di scelta da parte delle famiglie di tenere i figli a casa; questa volta si differenzia anche l’organizzazione del II ciclo delle scuole pugliesi da quanto disposto nel DPCM che prevede la didattica in presenza “almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca”; viene nuovamente scavalcata l’autonomia scolastica sui delicati temi della didattica e dell’organizzazione.

Ciò che, invece, pervicacemente resta è il modello di scuola inteso come “servizio a domanda” nel I ciclo che, a una settimana di distanza, costringe nuovamente le scuole a reimpostare tutta l’organizzazione delle attività didattiche e amministrative, ivi comprese modulistica e circolari.

Denunciamo ancora una volta un modello dal dubbio profilo costituzionale e dagli effetti devastanti sul piano didattico e pedagogico. Ci preoccupa inoltre la situazione del II ciclo dove, con la prosecuzione della DAD, si potrebbe determinare, nel panorama nazionale, una sperequazione dei livelli di formazione e apprendimento degli alunni pugliesi soprattutto in vista degli Esami di Stato, con ulteriori conseguenze in merito alla dispersione scolastica

Prendiamo atto che questa ordinanza ha effetti limitati nel tempo, avendo validità fino al 23 gennaio, tuttavia preannunceremo a breve le nostre iniziative di mobilitazione regionale in una conferenza stampa.

Ormai la misura è colma: non si può scaricare sulle scuole l’incapacità del Governo di fare sintesi nel dialogo con le Regioni. Siamo stanchi di assistere ad una Babele di scelte in merito alla riapertura delle scuole che prefigura un chiaro e preoccupante scenario di autonomia differenziata».

sabato 16 Gennaio 2021

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Graziano
Graziano
3 anni fa

Le ordinanze di Emiliano durano poco ma non per questo fanno poco danno.

Erminia Longo
Erminia Longo
3 anni fa

Giusta protesta dei sindacati circa la scuola con presenza…ho una nipotina in prima media

Andrej Kowalski
Andrej Kowalski
3 anni fa

A che serve riaprire le scuole per poi richiudere due settimane dopo? Non prendiamoci in giro, il contagio circola soprattutto in casa e sui mezzi di trasporto e tra i giovani indisciplinati e irrispettosi delle regole (e sono la maggior parte) che agiscono come dei cavalli di troia. Le colpe non sono della scuola in sé, ma di quello che c'è intorno ad essa e dei giovani studenti.
Se di riapertura si deve parlare, bisogna farlo con gradualità fino a trovare un lento ma solito equilibrio. Tutto il resto sono sogni e propaganda.

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Parlano quelli che di scuola non capiscono nulla, spinti dai luoghi comuni e dalla paura.