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Saicaf, richiesta la cassa integrazione straordinaria per i 13 lavoratori

La Redazione
Per i sindacati «un epilogo già scritto»
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Lunedì scorso la comunicazione ufficiale che tutti ormai si aspettavano, avente ad oggetto: “Licenziamento collettivo per cessazione del ramo produttivo per la società S.A.I.CAF. S.P.A.”

«A settembre – affermano le organizzazioni sindacali – Flai Cgil e Uila Uil avevano lanciato l’allarme, preoccupati dalle posizioni dell’azienda che non si pronunciava sul destino dei 13 lavoratori tutti occupati nel comparto produzione e magazzino dello stabilimento barese. Tre mesi fa, quindi, l’annuncio ufficiale della vendita del terreno su cui insisteva l’opificio e la contemporanea assenza di un piano aziendale condiviso con i rappresentanti dei lavoratori, facevano presagire il peggio. Veemente era stata la reazione della proprietà e del management contro i sindacati che, preoccupati del destino di 13 famiglie, avevano indetto uno sciopero, deciso d’intesa con i lavoratori durante una assemblea formalmente convocata ai sensi di legge. Repentina la presa di posizione dell’azienda che si affrettava a smentire con i giornalisti e parlando, invece, di una “riorganizzazione per potenziare la propria presenza sul territorio nazionale ed estero».

«Questa la cronaca. A noi purtroppo rimane l’amara constatazione che le nostre preoccupazioni erano fondate – affermano i Segretari Provinciali di Flai Cgil e Uila Uil, Anna Lepore e Pietro Buongiorno – con la dismissione del ramo industriale dedicato alla produzione del caffèe la conseguente chiusura del sito produttivo di via Amendola, la decisione della proprietà di proseguire solo con l’attività commerciale, di fatto, porta i 13 lavoratori a rimanere a casa.

Questa mattina, con la sottoscrizione del mancato accordo con le organizzazioni sindacali in Regione e la conseguente richiesta di ricorso agli ammortizzatori sociali, è quindi ufficiale un epilogo già scritto, quando avevamo il sentore che cessando la produzione si sarebbe parlato di esuberi. Flai e Uila – concludono i Segretari Lepore e Buongiorno – chiedono un immediato intervento del Ministero del Lavoro per una celere ed immediata convocazione delle organizzazioni sindacali al fine di attivare l’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria».

«La linea dei sindacati – ha aggiunto Pietro Buongiorno del sindacato Uila – è stata coerente sin dall’inizio: preoccupati
dalle notizie della vendita dei terreni abbiamo sollecitato l’azienda a
condividere un piano industriale, al fine di capire la posizione
ufficiale del management sul destino degli addetti
alla produzione ed al magazzino. Trattandosi di una azienda con una
storia importante, siamo rimasti spiazzati dalla mancanza di
concertazione e condivisione. Abbiamo agito per il bene dei lavoratori.
Sempre. In ogni situazione. Anche quando questi ultimi,
in preda al panico e ad una comprensibile disperazione, hanno
sconfessato le loro stesse scelte che avevano portato all’indizione di
uno sciopero al quale non avevano partecipato. La Uila da sindacato
libero metterà sempre al centro i diritti dei lavoratori…
Siamo persone, prima che sindacalisti e comprendiamo lo stato e lo
sconforto di 13 padri e madri di famiglia che adesso vivono
nell’incertezza del futuro, forse speranzosi delle promesse aziendali,
che purtroppo non si sono verificare. Adesso auspichiamo l’attivazione
della CGIS non essendoci alcuna altra alternativa possibile
”.

I sindacati hanno, quindi, indetto una assemblea sindacale in programma per venerdì 20 dicembre.

lunedì 16 Dicembre 2019

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