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Al San Paolo l’integrazione si anima: i migranti realizzeranno un cartoon

La Redazione
Il 21 novembre inizia la seconda attività della Rete Civica Urbana Kilim: 8 ospiti della Casa delle Culture e della comunità Casa Shalom di Bari seguiranno un laboratorio di tre mesi che li porterà a produrre un cortometraggio
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Un cartoon per raccontare le loro storie di migranti, spesso drammatiche e ricche di speranze, e per affrontare i temi dell’integrazione e della non violenza.

Lo realizzeranno otto ospiti della Casa delle Culture e della comunità Casa Shalom di Bari nell’ambito delle attività della Rete Civica Urbana (RCU) Kilim San Paolo-Stanic-Villaggio del Lavoratore.

Il laboratorio “Facciamo un cartoon” inizierà giovedì 21 novembre alle 15 ed è organizzato dalla cooperativa sociale I Bambini di Truffaut.

Il primo incontro sarà dedicato al tema della cultura non violenta.

Ogni giovedì per 2 ore, fino a febbraio, i ragazzi protagonisti del progetto si incontreranno nella Casa delle Culture, nel quartiere San Paolo, per lavorare alla sceneggiatura, realizzare i disegni e montare le immagini. Un lavoro nuovo e impegnativo per tutti loro. E infatti saranno guidati nell’impresa dal critico cinematografico, docente e presidente de I Bambini di Truffaut, Giancarlo Visitilli, e dal cartoonist Domingo Bombini.

Gli otto apprendisti cartoonist sono migranti di varie nazionalità e di diverse età. Alcuni di loro sono minori non accompagnati. C’è chi è a Bari da molto, chi invece è in attesa di capire quale sarà il suo destino. Ma tutti hanno qualcosa in comune: una vita stravolta da una migrazione che spesso li ha portati ad affrontare esperienze drammatiche. Ed è proprio sulle loro storie che Visitilli e Bombini lavoreranno, cercando di trasformare in immagini animate le loro paure e le loro speranze di una vita pacifica e integrata nella nuova comunità. A febbraio il cortometraggio vedrà la luce e sarà presentato da I Bambini di Truffaut a concorsi nazionali e internazionali.

“Facciamo un cartoon” rientra nel programma di attività della RCU “Kilim” che prevede fino a febbraio appuntamenti nei quartieri San Paolo, Stanic e Villaggio del Lavoratore.

Si potrà partecipare alla realizzazione di film, utilizzare un simulatore di guida per comprendere i rischi dell’uso di alcol e droghe, raccogliere le olive a Lama Balice e conoscere le storie delle tante “anime salve” attraverso la poetica di Fabrizio De André. Quattro mesi in cui 11 associazioni e cooperative di quartiere organizzeranno 14 eventi nell’ambito del programma finanziato dal Comune di Bari.

La RCU “Kilim” prende il nome dal tipico tappeto orientale per rappresentare l’intreccio di diverse realtà ed esperienze che creano un unico disegno, quello appunto della rete civica. Il programma RCU – Reti Civiche Urbane mira a rafforzare l’identità territoriale e il capitale sociale dei quartieri della città di Bari attraverso l’attivazione e la promozione di processi di partecipazione comunitaria. Il Comune di Bari ha suddiviso la città in 12 reti civiche, assegnando un budget a ciascuno sulla base di parametri demografici e socio-economici. Il progetto è finanziato con fondi POC Metro (Programma Operativo Complementare al PON “Città Metropolitane” 2014 – 2020).

mercoledì 20 Novembre 2019

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Franco
Franco
4 anni fa

Non credo proprio che questi ragazzi siano venuti in Italia per realizzare i cortometraggi, sarà piuttosto un'idea di quelli che li ospitano. L'integrazione è un'altra cosa.