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25 Aprile tra le vie di Madonnella: «Sola strada era la Resistenza»

La Redazione
Le iniziative di piazza del Coordinamento Antifascista di Bari - Act, Anpi, Arci, Cgil, Libera, Link, Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti, Zona Franka
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Alle porte del 25 Aprile, le realtà sociali di Bari e di tutta Italia si preparano a celebrare la Liberazione dall’Occupazione Nazi-Fascista, nel ricordo della lotta partigiana e della Resistenza come valore universale.

«Una festa, quella della Liberazione italiana – si legge in una nota del Coordinamento Antifascista di Bari -, che vive da sempre di polemiche uniche nel loro genere, come da più parti si fa emergere in questi giorni: mai, nella storia di nessuna nazione, si è visto la classe politica di Governo negare il valore di una festa di Liberazione Nazionale. Determinate dinamiche fanno strada principalmente a due interpretazioni, non necessariamente contrapposte: la prima, che si tratti di un irrisolto che il nostro popolo ha con il Regime Fascista, un sentimento di assoluzione di massa rispetto alle atrocità del ventennio e della Seconda Guerra Mondiale; la seconda, che siamo davanti ad una strumentalizzazione del tema da parte di un determinato blocco di potere politico-economico di destra per inquinare un dibattito che ha a che fare non con un semplice scontro tra fazioni, ma con la libertà e dignità di ogni singola persona, l’autodeterminazione dei popoli e quindi un immaginario ben definito di società, aperta a tutte e tutti.

Ai Berlusconi di ieri e ai Salvini di oggi, che chiedono di parlare di festa della Libertà, di non preoccuparci del ritorno del fascismo, di combattere “l’estremismo fascista insieme all’estremismo comunista”, rispondiamo quindi che parlare di antifascismo ha un significato universale nella storia, che equivale a parlare di diritto alla conoscenza, al reddito, alla casa, giustizia sociale e ambientale, antirazzismo, anticolonialismo, femminismo, autodeterminazione e diritti LGBTQI.

Questo piano è quanto mai evidente proprio se pensiamo all’anno passato, alle aggressioni fasciste e xenofobe da una parte, dall’attentato di Luca Traini a Macerata alla squadraccia di Casapound a Bari contro i manifestanti antirazzisti baresi, e dall’altra alle grandi piazze delle studentesse e degli studenti, quella femminista di Non Una Di Meno dell’8 e del 30 marzo, quella ambientale del Fridays for Future il 15 marzo, le marce antimafia chiamate da Libera il 21 marzo, quella dei movimenti contro le grandi opere inutili del 23 marzo, e tutte le date in mezzo, i presidi nei porti città per città in solidarietà alle persone migranti, le azioni in scuole e università, da un semplice volantino alle grandi assemblee.

A partire dalle periferie geografiche e sociali della nostra città, è pratica antifascista rispondere alla marginalità sociale, all’abbandono scolastico, alla precarietà, con il mutualismo dal basso, stimolando reti di solidarietà universali, e pretendendo la presenza delle istituzioni attraverso il rafforzamento del Welfare, specie nei suoi presidi territoriali. In questo senso, è fondamentale la presenza all’interno dei luoghi della formazione, per innescare processi di rafforzamento del tessuto sociale e trasformazione radicale del sistema per il futuro, e costruire processi di autodeterminazione e emancipazione collettiva, anche attraverso la lotta ai fascismi.

Essere antifascisti oggi significa confrontarsi con la Storia e rendere possibile la decostruzione dell’immaginario tossico di cui si nutrono i vecchi e i nuovi fascismi.

Il 25 Aprile, il Coordinamento Barese Antifascista promuove una giornata ricca di eventi per le strade e piazze della nostra città. Partiamo dal nostro passato coloniale e imperialista, dall’analizzarlo e affrontarlo a cominciare dai luoghi in cui viviamo e che attraversiamo ogni giorno, molti dei quali sono ancora soggiogati dall’autonarrazione del regime. È per questo che scegliamo come nuovo strumento di lotta l’odonomastica, riletta in chiave antifascista e anticolonialista. L’odonomastica è il complesso dei nomi delle strade, delle piazze, dei palazzi che si collocano nelle nostre città. Essi sono nominati in onore del nostro passato oscurantista e reazionario: risale solo a pochi mesi fa l’intitolazione di una targa presso il porto di Bari a Tatarella, noto esponente del Movimento Sociale Italiano locale. Ciò che ci poniamo come obiettivo, attraverso questa azione, è liberare le nostre città dal fascismo, ancora troppo presente e dare vita, dando nuovo valore ai nomi delle vie del quartiere Madonnella, a un dibattito in città che possa portarci a mettere in discussione l’immaginario che ci circonda. Pensiamo che l’antifascismo sia una pratica viva e abbiamo la responsabilità di dotarci di nuovi modi di viverlo.

A seguito, accompagnati da Yele, artista campana, e dal contributo di tanti e tante artisti baresi, apriremo un dibattito sull’arte nella lotta antifascista, come strumento in grado di elaborare tutta una serie di significati collettivi e di mettere in discussione l’esistente a partire dalle immagini delle città, dei quartieri.

mercoledì 24 Aprile 2019

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