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Sicurezza, in 500 firmano l’appello ai parlamentari per fermare il decreto Salvini

La Redazione
L'appello - sottoscritto anche da 40 associazioni - è stato consegnato questa mattina in Prefettura, alla vigilia della discussione alla Camera del decreto n. 113
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«Fermate il decreto sicurezza promosso dal ministro Salvini».

L’appello ai parlamentari italiani – chiamati a convertire in legge il decreto n. 113 – è stato sottoscritto stamattina da quaranta associazioni baresi e da oltre 500 cittadini.

Tra le sottoscrizioni ci sono quelle delle associazioni come Scuola Penny Wirton, che ha promosso l’iniziativa, e poi Arci, Libera, Cgil, Caritas e molte altre.

L’appello è stato consegnato questa mattina in Prefettura a Bari, alla vigilia della discussione alla Camera del decreto.

Sentiamo forte l’urgenza – è scritto nell’appello – di far arrivare la nostra voce nell’Aula in cui si deciderà la posizione del nostro Paese rispetto alla salvaguardia dei Diritti Umani“.

Per le associazioni baresi, che chiedono di “accogliere le proposte migliorative, come l’emendamento 6, proposto dall’ANCI” sugli Sprar, “occorre lavorare per facilitare il più possibile l’integrazione e non approvare norme che rischiano di far aumentare l’irregolarità“.

Critiche alla mobilitazione sono state espresse da Anna Rita Tateo, deputata barese della Lega.

«Le critiche rivolte da alcune associazioni baresi al Decreto sicurezza – dichiara la Tateo in una nota –, attraverso una raccolta firme, sono semplicemente assurde e frutto di una determinata ideologia politica. Iniziativa peraltro fallimentare visto che sono state raccolte circa 500 firme, a fronte di oltre 300.000 abitanti di Bari. Con questo decreto, voluto da Salvini e portato avanti convintamente dalla Lega al Governo, si vuole finalmente riportare ordine dove per anni è stato lasciato proliferare il caos. Chi sostiene che il decreto Salvini genererà irregolarità mente sapendo di mentire, poiché proprio grazie a questo decreto non solo si aumentano i fondi per le assunzioni nella polizia ma sarà pure più semplice espellere quei migranti che si trovano irregolarmente sul territorio e che commettono reati. Gestire il fenomeno migratorio non significa più mantenere a sbafo centinaia di migranti e/o clandestini, ma assicurare accoglienza soltanto a chi ne ha realmente diritto. Invece di raccogliere firme pro-immigrati, sarebbe il caso che certe associazioni cominciassero a rivolgersi con tale interesse pure verso quegli italiani che si trovano in condizione di difficoltà ma che vengono colpevolmente ignorati».

mercoledì 21 Novembre 2018

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Franco
Franco
5 anni fa

Appello sottoscritto guarda caso dalle associazioni in qualche modo interessate al sistema dell'accoglienza immigrati attraverso la gestione di Sprar. Non proprio disinteressate quindi. E la Prefettura è il loro referente in queste spese.