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Cambia sede il Centro antiviolenza del Comune

La Redazione
Taglio del nastro ieri a San Giorgio. Nel primo bimestre di attività hanno già contattato la struttura 64 donne
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È stata inaugurata ieri a Bari, in strada San Giorgio 21, la nuova sede del Centro antiviolenza (Cav) del Comune di Bari.

Al taglio del nastro, l’assessore Francesca Bottalico, Antonia Cairo, presidente della cooperativa sociale Comunità San Francesco e Rete dei centri antiviolenza SanFra, Francesco Elia, responsabile Pos Attuazione politiche sociali minori e famiglie del Comune di Bari, Antonio Maria La Scala, avvocato penalista, Marika Massara, coordinatrice del Cav, Antonio Genchi, ufficiale della Polizia di Stato e Tiziana Corti, Ap Struttura trasversale Pari opportunità della Regione Puglia.

La struttura è stata finanziata dall’assessorato al Welfare e sarà gestita dalla cooperativa sociale Comunità San Francesco, già attiva da anni nell’ambito del contrasto alla violenza di genere anche attraverso la costituzione della rete dei Centri Antiviolenza SanFra, che coinvolge diversi comuni pugliesi.

Il Centro antiviolenza di Bari si propone di diventare un punto di riferimento per il territorio configurandosi come “Casa della prevenzione e del contrasto alle violenze: servizio di ascolto, sostegno e tutela per donne e minori”. Saranno offerti, gratuitamente e con il supporto di un’equipe multidisciplinare, diversi servizi, tra cui consulenza e sostegno psicologico, consulenza e accompagnamento legale per le vittime di violenza a cui saranno rivolti anche interventi di supporto pedagogico, accompagnamento e assistenza ai processi di socializzazione e di inclusione. All’attività di pronto intervento si affiancano inoltre il collocamento in casa rifugio o in altre strutture del circuito di protezione delle vittime, l’organizzazione e promozione di percorsi di sensibilizzazione, prevenzione e informazione.

L’equipe multidisciplinare specializzata è composta da 4 psicologhe, 2 avvocate, 2 educatrici professionali, 1 assistente sociale.

Missione del servizio non è solo l’intervento emergenziale, riparativo, di presa in carico e sostegno delle vittime, ma, altresì, una strategia di prevenzione, primaria e secondaria, che coinvolge e raccorda, secondo la metodologia di rete, istituzioni, servizi e agenzie educative del territorio.

Nel mese di settembre sarà anche dato avvio al nuovo programma antiviolenza finanziato dalla Regione Puglia, che prevede azioni di diffusione capillare sul territorio, attivazione della rete istituzionale attraverso la strutturazione di protocolli operativi, avviamento di laboratori e borse lavoro per il reinserimento socio-lavorativo delle donne e corsi di formazione per gli operatori.

Nel primo bimestre di attività hanno già contattato il centro 64 donne (4 pronto intervento in emergenza, 33 prese in carico con eventuali invii al centro territorialmente competente, 13 consulenze legali (civili e penali) e 15 percorsi di consulenza psicologica). Ad oggi, quindi, 49 donne hanno richiesto spontaneamente di avvalersi dei servizi del centro e 15 hanno preso contatti su suggerimento dei Servizi sociali o delle Forze dell’ordine.

Inoltre, nei primi due mesi di attività, 5 istituti scolastici si sono rivolti alla struttura comunale per la programmazione di percorsi di sensibilizzazione contro la violenza di genere.

In programma anche l’attivazione di specifici percorsi in favore di minori vittime di violenza assistita, coerentemente con le indicazioni nazionali e le linee guida regionali in materia di maltrattamento e violenza dei minori che prevedono lo stretto raccordo e l’integrazione operativa tra i servizi territoriali competenti e i centri antiviolenza e le case rifugio.

Il centro antiviolenza prevede inoltre di rafforzare e diffondere l’azione di prevenzione e la sensibilizzazione sul territorio implementandone l’efficacia in favore delle donne, per un necessario mutamento culturale che favorisca la parità di genere e politiche di genere più efficienti ed adeguate.

Informazioni
Il Cav, in Strada San Giorgio 21 a Bari, è raggiungibile dalla stazione centrale e da altri luoghi della città con i mezzi pubblici (12/) e dispone di un parcheggio per le auto. È aperto il lunedì, martedì e giovedì, dalle ore 14.30 alle 18.30, il mercoledì e il venerdì dalle ore 9 alle 13.

Il numero verde 800 20 23 30 è attivo 24 ore su 24: è possibile contattare il servizio anche via mail scrivendo a info@centroantiviolenzabari.it o su Facebook in posta privata (pagina Facebook: Centro Antiviolenza Bari).

Il percorso di sostegno alle vittime si attiva subito dopo aver contattato il Centro antiviolenza del Comune di Bari ai numeri 800 20 23 30 o 1522 (linea Telefono Rosa nazionale).

Il commento
«Sono particolarmente contenta per il nuovo obiettivo raggiunto dall’assessorato al Welfare e dalla rete del welfare territoriale – ha dichiarato l’assessore al Welfare Francesca Bottalico -. Oggi inauguriamo un nuovo presidio particolarmente importante, la Casa della prevenzione e del contrasto alle violenze sui minori e sulle donne, che oltre a sorgere in una periferia della città, sguarnita di spazi sociali, sarà una struttura polifunzionale unica nel suo genere con un centro antiviolenza, un’area formazione per operatori e un presidio di start up di impresa per donne vittime di violenza e in stato di disagio, in grado di offrire anche percorsi stabili di educazione sentimentale ed educazione alle differenze, in rete con le agenzie educative del territorio.

Il centro nasce a San Giorgio ma dispiegherà i propri effetti su tutto il territorio attraverso la creazione di equipe itineranti, che interverranno su segnalazione, sportelli di ascolto nelle scuole e presso i presidi educativi del territorio e momenti di formazione e prevenzione realizzati in ogni quartiere».

Il protocollo d’intesa
La giornata è proseguita con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Comune di Bari, e 30 realtà del pubblico e privato sociale, tra nazionali e territoriali, associazioni, enti non profit, strutture e servizi welfare per minori, adulti, giovani e anziani. In base al protocollo, gli enti coinvolti concorrono alla realizzazione della rete “generare culture nonviolente” che si propone di sostenere pratiche ed esperienze di cittadinanza attiva e solidale fondate su una cultura basata sul rispetto della dignità umana e sulla valorizzazione delle differenze, attraverso azioni sistemiche e integrate rivolte all’intera città e a tutti i cittadini, piccoli e grandi, per mezzo di una pluralità di azioni (eventi formativi e informativi, laboratori, gruppi di ascolto e sostegno, attività di sensibilizzazione e promozione ecc.). L’obiettivo è anche quello di raggiungere e attraversare i luoghi fisici e simbolici della città per creare e/o consolidare le reti sociali legate al mondo dell’infanzia, dell’adolescenza, delle famiglie e dei singoli adulti residenti e migranti.

martedì 17 Luglio 2018

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