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Palazzo di Giustizia, Decaro chiama la Protezione civile

La Redazione
Il sindaco chiede un incontro al prefetto. Martedì assemblea straordinaria di Ordine degli Avvocati e Camera penale
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Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, questa mattina ha riferito personalmente al Capo dipartimento della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli, le sue preoccupazioni circa lo stato attuale del Palazzo di Giustizia in via Nazariantz, per il quale il Comune ha sospeso l’agibilità. Inoltre ha rappresentato la necessità di prendere decisioni tempestive e precise sullo sgombero dell’intero palazzo e sulle azioni conseguenti.

«Occorre individuare una sede alternativa, nel minor tempo possibile, capace di contenere tutte le funzioni fino ad ora ospitate nel Palazzo di via Nazariantz e nel frattempo stabilire i tempi e i modi dello sgombero che prevede operazioni estremamente delicate e complesse» si legge in una comunicato del Comune.

Il sindaco in queste ore sta chiedendo al prefetto di convocare un incontro. Borrelli ha assicurato questa mattina la disponibilità a prenderne parte.

Si terrà, intanto, martedì 29 maggio alle 11 all’AncheCinema (ex Cinema Royal, Corso Italia 112) l’assemblea straordinaria indetta dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari e dalla Camera penale di Bari aperta alla cittadinanza per discutere della vicenda.

L’obiettivo, spiegano Ordine degli Avvocati e Camera Penale di Bari, «è quello di richiamare tutte le autorità competenti ad assumere le proprie responsabilità e ad adottare i provvedimenti necessari per garantire assoluta priorità e urgenza agli interventi risolutivi del problema».

Questa novità, si legge ancora, «ricade su un contesto già ai limiti del collasso, ponendo il presidente del Tribunale ed il procuratore della Repubblica in una condizione impossibile da risolvere in maniera indolore, dovendo necessariamente scegliere fra la tutela della vita e l’esigenza di assicurare che il servizio giustizia prosegua».

L’avvocatura denuncia «la gravissima inadeguatezza dell’approccio al problema da parte del Ministero e, comunque, della politica che, né a livello locale, né a livello nazionale, ha assunto iniziative utili a risolvere il ventennale problema dell’edilizia giudiziaria di Bari, peraltro, sede di Corte di Appello, oltre che di Direzione distrettuale antimafia».

In quest’ottica Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari e Camera penale di Bari si dicono «contrari all’individuazione di siti sparsi nell’hinterland barese che aumenterebbero ed allontanerebbero ancor di più fra loro i luoghi in cui si amministra la giustizia penale che, ad oggi, è già dislocata in sei diverse strutture (palazzi di via Nazariantz e di piazza De Nicola, tribunale per i minorenni, Giudice di Pace, aula bunker di Bitonto, casa circondariale per le udienze di convalida degli arresti). È, infatti, del tutto ovvio che il trasferimento, anche provvisorio, in siti distanti da quello di piazza De Nicola comporterebbe il sistematico rinvio dei processi con avvocati impegnati dinanzi a differenti autorità giudiziarie, con la ovvia conseguenza di una risposta di giustizia impossibile o assolutamente intempestiva. L’ulteriore frazionamento degli uffici produrrebbe i suoi effetti nefasti non soltanto sulla classe forense, a prescindere dai singoli settori di abituale esercizio della professione, ma soprattutto, sull’intera collettività, cui il servizio giustizia è diretto».

venerdì 25 Maggio 2018

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