Oggi si è tenuta la consegna all’Unità operativa di Oncologia medica del Policlinico di Bari (diretta dal prof. Francesco Silvestris) del casco refrigeratore per prevenire l’alopecia da chemioterapia acquistato grazie alle donazioni dell’associazione Pandora Onlus del presidente Alfredo Polito.
L’iniziativa, denominata “Un capello per amico!” ha mosso un’onda di generosità tra privati, che ha permesso l’acquisto del dispositivo capace di garantire ogni giorno a due donne sottoposte a chemioterapia il trattamento preventivo. L’acquisto del dispositivo consentirà alle pazienti oncologiche di affrontare con maggior serenità il proprio percorso terapeutico, permettendo ai medici del reparto di Oncologia medica di offrire un trattamento più dignitoso e sempre più orientato all’eccellenza e all’umanità delle cure contro il cancro. Il trattamento è completamente gratuito.
«Seppure transitoria, l’alopecia è uno degli effetti collaterali più temuti in corso di chemioterapia – spiega il professor Silvestris – gravato da un notevole impatto emotivo negativo, soprattutto sulle pazienti più giovani. La comunicazione della diagnosi di cancro associata alla necessità di intraprendere un complesso percorso terapeutico rappresenta, infatti, un momento molto delicato nella vita di ogni paziente oncologico. Oltre a questo, nelle donne si associa anche la modifica della parte più visibile del proprio corpo che aumenta il grado di profonda sofferenza in un momento di per sé complesso e di difficile razionalizzazione. In questa contesto, sapere di poter contare su uno strumento capace di ridurre il rischio di sviluppare la menomazione impattante della perdita dei capelli in corso di chemioterapia è certamente un supporto psicologico utile, in grado di alleggerire notevolmente le ansie collegate alla necessità di dover iniziare le cure».
La donazione del dispositivo permetterà di trattare ogni anno circa 80 donne sottoposte a chemioterapia.
L’associazione Pandora onlus ha sede nell’Oncologia medica universitaria del Policlinico di Bari e nasce dal desiderio di persone comuni di sostenere i pazienti oncologici e le relative famiglie nella gestione del percorso di malattia. In qualità di organizzazione non lucrativa di utilità sociale trae il suo sostentamento da contributi e donazioni fiscalmente deducibili di enti pubblici e privati, quote associative simboliche ed eventi culturali quali manifestazioni, mostre, conferenze e convegni.