Dove
va il mondo? Come vive, a cosa pensa? Gira, nonostante tutto. Combatte, grida,
esulta, piange, inventa, resiste.
Ne
sono prova le 133 immagini che quest’anno compongono la mostra del World Press
Photo, il celebre concorso internazionale di fotogiornalismo. L’esposizione
giunge a Bari grazie all’associazione Cime; sarà visitabile, fino al 27 maggio,
nello Spazio Murat in piazza del Ferrarese.
Sono immagini che non vedremo nei telegiornali, nella tv del pomeriggio e della
sera e del mattino, nelle chat che prosciugano le nostre giornate. Crude, taglienti, pensanti, mostrano una società alle
prese con piccoli e grandi drammi, cocenti delusioni e innate speranze.
Una
giuria internazionale ha esaminato oltre 73mila scatti, selezionando le storie
emblematiche dell’anno appena trascorso. Finestre che si aprono, e non si
chiudono più. Il
manifestante che scappa avvolto dalle fiamme, i corpi distesi sotto la luce dei
riflettori, l’auto lanciata in corsa sulla
folla. E poi i silenzi, di sguardi, gesti, assenze. Il cemento e il
verde; il formicaio e il deserto; il tutto e il nulla.
Contrasti
che, a guardar bene, disegnano geometrie. Guardare al mondo è osservare se
stessi.