Un pieno di adesioni per una raccolta fondi per contribuire alla rinascita di Amatrice. Batte forte il cuore del capoluogo, come testimoniano i numeri di “Bari per Amatrice”, la cena solidale in favore di uno dei centri più segnati dagli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia fra l’estate 2016 e l’inizio del 2017.
Organizzata per la popolazione di Amatrice dalla associazione di volontariato “Seconda Mamma”, con il patrocinio di Regione Puglia, Comune di Bari e Camera di Commercio di Bari, oltre che del Comune di Amatrice, la serata si è svolta al Circolo Canottieri Barion, nella sede sociale di molo San Nicola. «Eravamo sicuri – sottolinea Luigi Lobuono, presidente del circolo – che ci sarebbe stata una risposta notevole da parte dei nostri soci e così è stato. Siamo contenti di aver offerto un contribuito agli amici di Amatrice».
ll ricavato dei costi di partecipazione alla cena sarà devoluto per la realizzazione di un’area sosta camper e casette su ruote, per offrire alla popolazione non residente ad Amatrice la possibilità di tornare a vivere il proprio territorio, in un centro di aggregazione.
Un gemellaggio, quello fra Bari ed Amatrice, celebrato davanti ad un piatto fumante della famosa “Amatriciana”, preparata da cuochi della Pro Loco della cittadina laziale con il supporto di una delegazione dell’Aips, associazione Insieme per Sant’Angelo Amatrice. A salutarli c’era anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, visibilmente emozionato durante il collegamento telefonico con il primo cittadino di Amatrice, Sergio Pirozzi.
Numerose le realtà locali che hanno sostenuto l’evento. A chiusura della serata, introdotta da Antonio Stornaiolo, spazio alla riflessione con la proiezione di un documentario su Amatrice: alle immagini degli edifici distrutti ha fatto da contraltare il messaggio di speranza da parte di una comunità orgogliosa della propria storia.
«Sin dal momento del sisma – ricorda il presidente di Seconda Mamma, Silvia Russo Frattasi – abbiamo contattato e supportato gli amici di Amatrice. Ciò che ci rende più orgogliosi è pensare che un pezzo del centro di aggregazione di futura realizzazione sia merito del grande cuore dei baresi».