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Democrazia digitale, il Comune ci crede

La Redazione
Allo studio il progetto "Casa del cittadino". Sul sito web dell'amministrazione discussioni, laboratori di co-progettazione, sondaggi tematici, petizioni, azionariato popolare
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Il Comune e i baresi dialogheranno sempre di più, sul web.

Nell’ambito del programma di digitalizzazione dei processi amministrativi comunali, la ripartizione Innovazione tecnologica è attualmente impegnata nella fase di progettazione di una serie di iniziative, a breve potenziate. Tra queste, il progetto Casa del cittadino, che si avvarrà, spiega Palazzo di Città, «di strumenti in grado di favorire il dibattito pubblico e promuovere un dialogo più proficuo tra istituzioni e portatori di interesse locali».

Un sistema complesso che mira a regolare e codificare i processi partecipativi nella città di Bari, attivando ambienti di discussione virtuali sui principali temi dell’agenda urbana e fornendo strumenti tangibili ai cittadini per esprimere e far pesare le proprie opinioni (petizioni online, consultazioni certificate, crowdfunding civico).

«Il progetto Casa del Cittadino rappresenta il cuore dell’Agenda digitale del Comune di Bari 2016-2018 – commenta soddisfatto l’assessore all’Innovazione tecnologica, Angelo Tomasicchioche sin dal principio ha previsto il pieno coinvolgimento di cittadini e stakeholders nella sua redazione. Ovunque si avverte una forte domanda di informazione e partecipazione civica ai processi decisionali che non solo non può essere ignorata ma ha necessità di essere valorizzata e, soprattutto, codificata per evitare che i luoghi di discussione pubblici diventino occasioni di autocelebrazione per taluni e che le istanze popolari si perdano per strada. Il nostro obiettivo è quello di restituire maggiore protagonismo agli attori territoriali socialmente impegnati, attraverso forme di democrazia diretta e non mediata».

La “Casa del cittadino”, definita dal Comune «piattaforma di e-democracy», sarà pienamente integrata nel portale comunale e «garantirà il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza digitale a quanti vorranno esprimere il proprio punto di vista sulle scelte dell’amministrazione, elaborare proposte in forma singola o collaborativa o candidare un’idea o un progetto di città».

«Non sarà semplicemente uno strumento di consultazione popolare, bensì un’occasione di attivazione dal basso di idee e co-progettazione» spiega l’amministrazione.

Camere di discussione informata, laboratori di co-progettazione, sondaggi tematici, petizioni on-line, piattaforme di azionariato popolare (crowfunding civico) saranno alcune delle funzioni ospitate sulla piattaforma che avrà il compito di aggregare e organizzare le istanze per renderle attuabili in forma collaborativa.

Non a caso la piattaforma sarà agganciata al programma di valorizzazione civica dei beni comuni avviato nel 2015 dall’amministrazione comunale con l’approvazione del nuovo Regolamento. Il sistema potrà interrogare i cittadini su tutti gli ambiti dell’azione amministrativa: dall’urbanistica all’ambiente, passando per la scuola, i servizi sociali e la cultura.

martedì 22 Agosto 2017

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