Hanno dai 18 ai 30 anni, quindi da poco diventati maggiorenni o freschi di tuffo nel mondo del lavoro. Sono i “cervelli” più giovani, quelli che si trovano a fare i conti con i dilemmi del futuro e le incertezze del presente. Sono tanti, tantissimi, quelli che dal 2008 ad oggi, quindi negli ultimi nove anni, hanno abbandonato la provincia di Bari per cercare fortuna e possibilità altrove.
Secondo un’indagine Istat, commissionata dal periodico L’Espresso, in termini percentuali Modugno è tra le prime in Italia e la seconda in Puglia, dopo Molfetta, per decremento percentuale della popolazione giovanile (tra 18 e 30 anni). Bari è al 49mo posto, con il 6,23% di ragazzi che scelgono di affermarsi lontano dall’Adriatico.
Al comando della triste classifica Monserrato (in provincia di Cagliari), seguita da Gravina di Catania e Carbonia.
Se si prende la classifica in valori assoluti, Bari è al sesto posto con 2.971 persone che hanno lasciato la città. Napoli è la peggiore, con 6.501 unità andate via, seguita da Messina (3.904) e Taranto (3.634). Spiccano anche i dati di Foggia (-2.599) e Brindisi (-1.584). Diciottesima in Italia e quinta in Puglia è Molfetta, con 1.450 partenze, di poco superiore ad Andria (1.414).
Non c’è da sorridere, insomma. E poco rinfranca che la situazione sia assai generalizzata nel Sud e nella Puglia. E altrettanto poco rasserena che il problema abbia portata nazionale, non semplicemente locale. Mancano investimenti per i giovani, scarseggiano le chance. Scema la fiducia che la propria terra sia foriera di sogni e progetti. Meglio lasciarla, e spiccare il volo altrove.