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Mille anni dopo. Nuova vita per il Castello di Ginosa

La Redazione
Premiato a Ferrara il progetto di sei neo laureati del Politecnico di Bari
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Il progetto di restauro e di nuova destinazione d’uso del Castello normanno di Ginosa, in provincia di Taranto, oggetto della tesi di laurea di sei neo laureati in architettura del Politecnico di Bari, raccoglie premi e riconoscimenti: dalla scorsa settimana il suo palmares si è arricchito della Medaglia d’Oro attribuita dalla commissione del Premio internazionale di restauro architettonico “Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo”, sesta edizione.

Nel 2016, la tesi premiata, aveva conseguito appositi riconoscimenti in occasione del Premio di architettura e cultura urbana dell’Università di Camerino (Macerata) e in Spagna, dall’Università di Vallalolid, in occasione del Premio internacional de proyectos sobre Patrimonio cultural para estudiantes de Arcquitectura Ar&Pa. 

Gli autori sono sei neo-architetti laureatesi nel 2016 al Politecnico di Bari: Antonio Albanese (Fasano), Federica Allegretti (Monopoli), Carla Castellana (Putignano), Angela Colamonico, Federica Fiorio (Bitonto), Martino Marasciulo. Relatrice del laboratorio di tesi di laurea la professoressa Rossella de Cadilhac del Politecnico di Bari.

Il concorso
Il Premio Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo, si è concluso dopo la valutazione da parte della giuria di 90 progetti candidati. L’iniziativa, curata dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e l’azienda Fassa, ha selezionato e premiato a Ferrara, presso la locale università, i lavori provenienti da tesi di laurea, master, dottorato o specializzazione, che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i princìpi conservativi nei quali la comunità scientifica si riconosce, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee. 

Dopo la selezione sono state assegnate tre medaglie d’oro ex-aequo a: Politecnico di Bari, Università D’annunzio Chieti-Pescara e Università Iuav di Venezia; tre medaglie d’argento ex-aequo: Università di Bologna (due lavori); Università di Napoli Federico II e cinque menzioni d’onore, tra le quali figura anche un’altra tesi di laurea in architettura del Politecnico di Bari. 

Il maniero millenario
Il castello normanno di Ginosa, edificato attorno al Sec. XI è inagibile dal 2014 a seguito dell’alluvione che coinvolse la città.

«Il progetto realizzato dai neo-laureati – dichiara la coordinatrice del laboratorio di tesi, Rossella de Cadilhacin sintonia con l’antica spazialità ed in accordo con le risorse locali, i bisogni e le aspettative della collettività di Ginosa, propone con interventi minimi di trasformare il castello in un luogo esperienziale con finalità ludico-didattiche dove relazionare il gioco con le discipline dell’arte, della scienza e dell’archeologia. Il progetto di restauro, nel restituire gli ambienti del palazzo, ne valorizza i caratteri identitari e crea le condizioni per accogliere un museo anticonvenzionale, dove l’esperienza ludica, il divertimento, l’emozione e l’intrattenimento diventano un formidabile strumento educativo non solo per il mondo dell’infanzia ma anche per il pubblico adulto, dove i percorsi e le aree tematiche, pur offrendo la possibilità di scoprire e sperimentare il gioco in piena autonomia, favoriscono meccanismi di interazione sociale fra i diversi fruitori».

mercoledì 29 Marzo 2017

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