Uno è Michel, è di Bari, lavorava a Molfetta, ora vive a Durazzo. Lei è Deni, di Durazzo, ma lavora a Molfetta e vive a Bari.
Michel e Deni sono sposati da quasi quattro anni, ma fidanzati da oltre sette. Ormai non ha neanche più senso parlare di Italia e Albania per loro. Tanto sono una cosa sola e hanno messo su famiglia.
Una volta ogni tanto, però, un po’ di sano campanilismo non guasta. Come è successo ieri, quando l’Italia di Ventura ha sfidato per le qualificazioni al prossimo Mondiale l’Albania di De Biasi.
Un derby in piena regola per Michel e Deni. Un derby fatto di sfottò e sorrisi guasconi.
«Ci siamo un po’ presi in giro – afferma Michel – soprattutto in occasione del calcio di rigore. In genere, in questi casi io sono per la tipica frase “speriamo sia una bella partita”». E ride.
Nella foto ridono entrambi, con le rispettive bandiere, in realtà. Perché al di là dei 90 minuti di partita, questa è storia di amore e apertura. Di un sentimento che abbatte distanze e pregiudizi.
«Con il nostro matrimonio – prosegue – abbiamo mandato un messaggio di unione. Nel nostro piccolo, qualcosa l’abbiamo fatto». Hanno fatto tanto, a dire il vero. Perché le vittorie più belle vanno oltre il fischio finale dell’arbitro e fanno pure mischiare un po’ le cose.
Lei per esempio tifava un po’ per Buffon, e lui, da barese purosangue, aveva un occhio di riguardo per Basha, centrocampista del Bari. E allora va bene così. Alè Italia, alè Albania. E il risultato, quasi non conta più.