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Don Ciotti: «Ci hanno rubato il “noi”»

La Redazione
Trasformare le città in un luogo inclusivo. Tre giorni di incontri a Bari con l'Ordine degli Assistenti sociali
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Nei Cantieri della città del noi. Tre giorni per discutere, confrontarsi, proporre nuove azioni per trasformare le nostre città in un luogo inclusivo, che si prende cura delle persone in difficoltà.

Organizzato da Animazione sociale dell'Ordine degli Assistenti sociali della Puglia, il convegno dal 1° al 3 dicembre ha offerto nuove prospettive di lavoro in ambito sociale, nuove spinte ad essere propositivi e operativi in quei "cantieri" della socialità che quotidianamente vedono impegnati i servizi sociali. Un impegno a favore delle singole persone che non può prescindere dalla progettazione di città che sappiano accogliere gli individui, li sappiano valorizzare e tutelare. Dargli un futuro.

Molti i relatori che si sono susseguiti sul palco di Anchecinema prima e del Petruzzelli nella giornata conclusiva di sabato. Tra questi don Luigi Ciotti che ha affermato che «il lavoro di cui oggi le nostre città hanno bisogno non può essere opera di navigatori solitari. Consapevolezza e responsabilità non devono essere congiunta, la consapevolezza è responsabilità. Responsabilmente consapevoli che la cultura risveglia le coscienze».

«Noi è una parola che ci hanno rubato, svuotata di senso – ha aggiunto Ciotti -. Ha perso forza. Dobbiamo riposizionarla nel modo giusto. Noi non può essere un contenitore in cui ci si infilano abusivi e incantatori. Noi non può essere trampolino di ambizioni personali. Noi operatori dovremmo bonificare le parole. Le parole sono vie di accesso alla verità, non strumento per manipolarla».

«Come dice Bergonzoni – ha dichiarato il presidente dell'Ordine degli Assistenti sociali della Puglia, Antonio Nappi la parola Noi letta al contrario è io elevato all'ennesima potenza. "Noi" è bello, ci aiuta a trovare il bandolo della matassa delle sofferenze ma non basta. Se ci guardiamo intorno il Noi è sfruttato da chi con violenza contrappone al Noi un Loro. Quindi cosa contraddistingue il Noi di chi si trova a seguire questo convegno? Noi riconosciamo di essere non autosufficienti, siamo perennemente in ricerca dell'altro e di risposte sempre nuove sui temi dell'inclusione, del welfare inclusivo. Perché una prospettiva meridiana? Perché un convegno simile non può prescindere dalla nostra terra. La nostra sfida è quella di costruire un agenda meridiana. Il lavoro che ci aspetta è folle per certi versi ma vogliamo impegnarci fortemente».

Anche il mondo della politica ha partecipato all'evento. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è soffermato sulla necessità di offrire ai cittadini spazi e momenti in cui si condividano le difficoltà del quotidiano e si pianifichino le iniziative concrete con le quali affrontarle: «Se abbiamo programmi scritti dal basso – ha detto Emiliano -, ogni cittadino può controllare il lavoro di ogni politico. Nel Mezzogiorno la possibilità di esercitare i propri diritti è anche convocare un'assemblea come questa e pretendere che in un determinato tema abbia risposte concrete in un tempo. Più gente costruisce democrazia meglio è, se fossimo tutti soggetti politici, sarebbe un bene. A risparmiare sulla salute tagliando i servizi sono bravi tutti, il difficile è risparmiare lasciando invariata la qualità dei servizi».

«Cittadini e amministrazione devono interloquire – ha detto il Sindaco di Bari, Antonio Decaro -, solo così possiamo guardare con fiducia al futuro. Bisogna toccare con mano la realtà. Solo se conosci le cose di cui parli puoi intervenire con un'azione più efficace. Quando parliamo di welfare non parliamo solo di azioni o fondi, parliamo di persone. Le cose si fanno con il cuore oltre che con i soldi».

La collaborazione tra Animazione sociale, associazione torinese che opera nel nord Italia, e l'Ordine degli Assistenti sociali della Puglia è nata anni fa, ricorda Nappi. Insieme sono stati avviati percorsi per approfondire la conoscenza delle realtà che viviamo, all'interno della società, per promuovere azioni di una rigenerazione urbana intesa come recupero degli spazi nei quali viviamo e recupero delle vite costrette a stare ai margini delle periferie. Lo stesso Nappi ha annunciato che il percorso continua, con la futura programmazione di altri convegni e attraverso «un laboratorio permanente per costruire tragitti di inclusione sociale».

lunedì 5 Dicembre 2016

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