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Riders, Cgil e Nidil Puglia: «Bene assunzioni ma no a contratto pirata»

La Redazione
Giuseppe Gesmundo e Maria Giorgia Vulcano: «Ci batteremo per il riconoscimento di diritti e tutele»
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Si è conclusa ieri la maxi inchiesta della Procura di Milano con un totale di 733 milioni di euro di sanzioni e l’obbligo di assumere 60mila collaboratori in tutta Italia per Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo.

Una notizia che conferma quanto da sempre sostenuto dalla Cgil. Con questa indagine la magistratura non si è limitata ad accertare la violazione delle norme sulla salute e sicurezza, ma finalmente si spinge sino ad esprimersi sulla natura del vincolo giuridico che lega i ciclofattorini alle piattaforme. Infatti, i colossi del Food Delivery entro 90 giorni saranno obbligati ad assumere con contratto di parasubordinazione i rider. Si svela così definitivamente la menzogna dell’autonomia del rapporto di lavoro, come sostenuto dalle nostre strutture che su tutti i livelli sono state in prima linea in questa battaglia per il riconoscimento di tutele e diritti” dichiara il Segretario generale della Confederazione pugliese, Giuseppe Gesmundo.

Ad oggi il servizio di delivery è attivo su ciascuna provincia in Puglia, venendosi, quindi, a determinare una crescita della platea dei lavoratori coinvolti nella vertenza. Durante il lockdown, i ciclofattorini non solo hanno consegnato a domicilio cibo alle persone, ma hanno soprattutto consentito a migliaia di aziende del territorio di restare aperte e continuare con la propria attività. In questi mesi non sono mancate le assemblee, i volantinaggi e le azioni di protesta. L’ultimo incontro sindacale si è tenuto meno di un mese fa a Taranto, mentre a Brindisi il 1°marzo terremo la prima iniziativa pubblica di confronto, ed il 15 marzo a Bari saremo impegnati nell’ambito del progetto “Riders on the Storm”, con attività di sindacalizzazione e sensibilizzazione. La pronuncia della magistratura milanese è solo il primo tassello per il riconoscimento pieno di diritti e tutele per i fattorini delle piattaforme. Non ci dimentichiamo del contratto collettivo pirata sottoscritto da Ugl e Asso Delivery con cui si è svenduta la dignità di migliaia di lavoratori del settore – dichiara Maria Giorgia Vulcano, segretaria Nidil Cgil Puglia.

In molti li hanno definiti eroi, in pochi però si sono interrogati sulle condizioni di lavoro di queste persone. Con questa indagine si fa finalmente chiarezza proprio sulla qualità dei diritti e dell’occupazione prodotte dalle multinazionali della distribuzione del cibo sui nostri territori. Tanti giovani, migranti, ma anche molti lavoratori over50, che tentano attraverso le piattaforme a fronteggiare un grave stato di bisogno. Un’operazione di trasparenza che speriamo a livello nazionale conduca all’applicazione delle condizioni normative e salariali del CCNL della Logistica e dei Trasporti, in mancanza della quale anche in Puglia faremo sentire la voce dei rider in occasione del prossimo sciopero nazionale” concludono Gesmundo e Vulcano.

giovedì 25 Febbraio 2021

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