Cultura

In mostra le visioni di Carlo Gavazzeni Ricordi

Lorenzo Pisani
Al Castello Normanno Svevo la apre oggi la personale del fotografo milanese. Fino al 30 ottobre
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Dopo il trionfo della personale allestita
al Museo nazionale dell’Ermitage di San Pietroburgo e al Museo d’arte
contemporanea di Santiago del Cile, le opere dell’artista milanese Carlo Gavazzeni Ricordi saranno in
mostra al Castello Normanno Svevo di Bari fino al 30 ottobre.

La mostra fotografica Visioni come sogni, curata dallo storico dell’arte Claudio Strinati (già primo direttore
del Polo museale di Roma), presenta anche alcune opere dedicate alla Puglia,
tra le più apprezzate proprio in Russia e in Cile.

L’inaugurazione si terrà oggi alle 19. Interverranno, oltre all’autore, Fabrizio Vona, direttore del Polo museale della Puglia, e Lorenzo
Zichichi
, del Cigno Gg
Edizioni, che ha organizzato la mostra in collaborazione con la società Nova
Apulia.

Le fotografie ritraggono una serie
di suggestive vedute, soggetti che riportano a visioni classiche, ma con uno
sguardo assolutamente innovativo grazie alla tecnica del doppio e triplo
scatto. Parte delle opere in mostra sono state realizzate tra Bari, Brindisi, Trani, la Capitanata e il Salento. Tra le opere nate in Puglia spicca “Il ritratto di
Paolo”, tre metri per uno e quaranta: «È
il ritratto di Paolo Vagheggi,
grande uomo, noto cronista e critico d’arte, scomparso nel 2009
– ha detto
Gavazzeni Ricordi -; mio amico e
sostenitore, amava la Puglia almeno quanto la amo io. È una regione magica:
non solo un luogo geografico, ma un luogo dell’anima, benedetto dal miracolo
della luce. Da diciotto anni mi reco in Puglia durante le vacanze estive, ma
per i primi sei anni non ho mai pensato di scattare foto. Poi un giorno quella
luce mi ha catturato a tal punto che per me è medicale frequentarla e
fotografarla».

A sua volta Paolo Vagheggi scriveva
di lui: «Per Carlo Gavazzeni, anche se è un fotografo
contemporaneo, bisogna tirar fuori due termini antichi: “inventore e
coloritore”. Da usare nel senso più alto, quello impiegato dal Vasari per
indicare la qualità di alcuni pittori fiamminghi. Le tecniche primordiali
giocate con i modernissimi filtri della macchina rendono l’immagine traslucida
e coinvolgente, perfezione di un mondo imperfetto,di una ricerca di verità
espressiva
».

L’artista
Nato nel 1965 a Milano, dove vive e lavora, Gavazzeni Ricordi appartiene ad una famiglia da generazioni
legata alla storia dell’arte e della musica.

La personale, oltre alle opere dedicate alla Puglia, propone
una sintesi del lavoro realizzato dall’artista milanese per le sue mostre
romane, in particolare in occasione dell’incarico ricevuto da Pirelli Cultura per
il Teatro di Villa Torlonia, luogo d’ispirazione neoclassica in cui si
raccolgono le sculture realizzate dagli allievi di Berthel Thorvaldsen.

Dopo anni di ricerca, con l’uso del banco ottico e
della pellicola, l’artista crea le sue opere sperimentando, usando la chimica,
adoperando lo scanner, stampando con una finitura lunghissima. In un mondo caduco, passeggero e
mutabile, il suo è un tentativo di afferrare attraverso l’obiettivo lo spirito
del tempo. «La mia
idea
– spiega Carlo Gavazzeni Ricordi – è
quella di giocare con l’impressione della luce, che porta un segreto, come se
potesse raccontarti tutto ciò che è successo attraverso gli anni. Le mie foto
tentano di mostrare tutte le immagini che il nostro cervello riesce ad
immagazzinare e a rielaborare. Immagini, quindi, che si fondono l’una
sull’altra; in questo modo tutte le volte che si chiudono le palpebre, quel
paesaggismo diventa sempre più interiore».

«Gavazzeni è una personalità unica nel
panorama artistico italiano di questi anni
– sottolinea Strinati -. Apparentemente rientra nella grande
categoria dei fotografi d’arte. Ma in realtà ha rielaborato la tecnica
fotografica in un modo personalissimo, attraverso un percorso di ricerca e di
studio. Il risultato finale è una specie di stratificazione di molte immagini
con luci diverse, una cifra stilistica che è nello stesso tempo fotografica e
pittorica. Rappresenta luoghi o vedute delle città e fa apparire immagini come
fossero fantasmi, quali evocazioni metafisiche di sogni impossibili. Si tratta
di forme prese dalla realtà, ma sono quanto di più irreale si possa concepire. È
un poeta onirico capace di offrire suggestioni a chi guarda, trasportandolo in
un mondo bellissimo».

«Dopo il successo all’Ermitage di San Pietroburgo,
al Museo dell’Architettura Russo di Mosca, al Museo di Arte Contemporanea di
Santiago del Cile, portiamo la creatività di un artista come Carlo Gavazzeni
Ricordi nella terra che tanto ama e che costituisce una delle fonti di
ispirazione per i suoi capolavori. Sono felice che con questa iniziativa lo
splendido Castello Svevo di Bari, di recente restaurato, si inserisca, com’è
giusto che sia, in un circuito di strutture museali ai massimi livelli
– evidenzia Zichichi -. Oggi la fotografia è
diventata un’esperienza facile, alla portata di tutti. Ma se tutti possono
spingere un pulsante e scattare una foto, pensando che il tempo possa essere
fermato e la realtà sia lì, pronta per essere catturata, non tutti creano arte.
Gavazzeni Ricordi va pervicacemente e consapevolmente oltre lo scatto, lo
riempie di contenuti e lo trasforma in una visione».

Informazioni
La mostra resterà aperta fino al 30 ottobre.
Orari: dalle 8 alle 19.30. Mercoledì chiuso.

Informazioni alla mail novaapulia.it e al numero 080 5213704 .

giovedì 25 Maggio 2017

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