Spettacolo

“Il berretto a sonagli” al Kismet

La Redazione
Il classico di Pirandello nella messa in scena di Walter Malosti. Sabato alle 21
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Trasversale ed esploratore di scritture fra le più disparate, dopo aver indagato il teatro di Shakespeare e quello americano di David Ives (per citarne alcuni), il regista e attore Walter Malosti torna sul palco del Kismet con il suo nuovo lavoro Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, produzione Teatro di Dyoniso, sabato 1° aprile alle 21.

Con lui in scena Roberta Caronia, Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Cristina Arnone e Roberta Crivelli.

Lo spettacolo
Malosti affronta per la prima volta Pirandello, confrontandosi con uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano, cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei “corpi in rivolta” posti al centro della scena che è anche labirinto: una feroce macchina/trappola. Un testo vivissimo grazie alla violenza beffarda della lingua, una sorta di musica espressionista e tragicomica, molto evidente nel testo scritto in dialetto siciliano che è alla base di un lavoro originale di drammaturgia. Una versione più schietta, dura, non "ripulita" del testo pirandelliano, affidata sia al dialetto della prima stesura sia ad un italiano derivato da questa, che assume in sé elementi dialettali, per permettere di affidare agli attori una partitura più ritmica e musicale, tentando di recuperare anche una dimensione più autentica.

Come noto Il berretto a sonagli di Pirandello nasce come testo dialettale (‘A birritta ccu ‘i ciancianeddi) per Angelo Musco, attore comico di grande successo. Il testo in dialetto recitato da Musco non fu mai pubblicato da Pirandello, a differenza di quanto avvenne con Liolà. La prima redazione de Il berretto a sonagli, ritrovata nel 1965 e pubblicata solo nel 1988, può oggi diventare un mare linguistico in cui re-immergere il testo italiano, oltre che prezioso corto-circuito dal punto di vista dei contenuti.

Questa prima versione, infatti, offre materia a Malosti per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica ma di ridefinizione di caratteri e ruoli affioranti dal recupero dei tagli capocomicali di Musco, mai ripristinati dall’autore nell’edizione italiana, anzitutto la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa, in Beatrice Fiorìca, la moglie tradita. Si tratta di un testo più duro, politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice sia dell’equivoca Saracena e che presenta varianti significative che riguardano tutti i ruoli e in particolare una scena totalmente espunta nella versione italiana posta nel manoscritto all’inizio del secondo atto.

Informazioni
Informazioni sul sito web www.teatridibari.it e ai numeri 080 5797667 e 3358052211.

giovedì 30 Marzo 2017

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